C’è un futuro il cui risultato o è comune o non è futuro. In questa quarta edizione ci chiediamo e chiediamo a tutti i partecipanti di porsi in questa posizione molto precisa: il fare in comune come unica strada per un cambio di passo. E per questo crediamo sempre di più che sia necessario fare scelte locali forti e decise, dove il motore non sia temporaneo ma continuo e dove l’idea e il movente sia sempre quello per noi sintetizzato perfettamente dall’economia civile.
Il distretto dell’economia civile è in questo senso un decisivo attore: aiuta a dare la cornice, a far tenere il ritmo, a far stare insieme visione e pratiche. Quest’anno quindi molti dei temi trattati hanno sguardi globali e ipotesi e soluzioni locali dentro i distretti dell’economia civile che si avviano a uno sviluppo concreto in molti contesti in Italia. La sfida socio-ambientale locale, l’investimento già in atto del mondo giovanile e i possibili contributi per rafforzare il loro impegno nelle pratiche quotidiane, la prossimità come paradigma della coesione e condivisione, la responsabilità sociale di comunità degli attori economici sono alcuni dei solchi su cui, come sempre, vedremo a che punto siamo e cosa possiamo fare.
Come ogni edizione facciamo sempre qualche passo in avanti. Quest’anno, oltre a confermare l’esperienza innovativa a livello nazionale di URBUM (breve residenza per operatori sociali), abbiamo un primo evento europeo sul tema dei Distretti e il Primo forum nazionale dei distretti dell’economia civile.
Ogni giornata è dedicata in particolare (anche se non in forma esclusiva) ad alcuni temi, ambiti, target. Giovedì il tema giovanile; venerdì mattina la sfida della crescita di contesti inclusivi, circolari e sostenibili; venerdì pomeriggio lo stato dell’arte dei Distretti e sabato mattina le interazioni tra degrado ambientale e povertà e le risposte possibili.